mercoledì 14 dicembre 2016

La valutazione dei problemi

problemi da affrontare con una moto per un café racer

Ogni una di queste moto è lontana dalla perfezione come ogni altra cosa al mondo, fortunatamente.

I difetti, infatti, sono le caratteristiche più interessanti delle moto, sono le impronte del tempo cui appartengono e cercare rimedi alle problematiche manifestate dalle moto è tra gli aspetti più creativi del lavoro. Ma non è l’unica strada, infatti se il difetto è di tipo estetico si può decidere di esaltarlo invece di rimuoverlo.
Attenzione, nelle righe qui sopra non sto dicendo che non si perdono ore o non ci si arrabbia a morte a causa di problemi vari, ma semplicemente che portare avanti un progetto di questo tipo sarà un allenamento utilissimo alla vita e che non bisogna mai credere che sia troppo tardi per iniziarlo.
Queste moto, quindi, hanno problemi.
Bisogna iniziare il progetto con una ricerca (su internet, sui forum, nei gruppi di appassionati sia informatici che reali, presso meccanici di fiducia) sia sui problemi e le debolezze in generale presenti anche sulle moto coetanee, sia, più specificatamente, sui problemi più comuni del nostro modello.
Inoltre non bisogna sottovalutare i danni causati dal tempo.
Per ogni uno di questi problemi è stata trovata una soluzione:
1 I problemi tecnici e tecnologici legati al periodo storico sono stati risolti con moderni pezzi di ricambio e, visto che non si parla di restauro conservativo, non sarà un problema, ad esempio, sostituire gli ammortizzatori procurandocene di più recenti;
2 I problemi del tempo sono risolti con l’acquisto di ricambi. E’ comunque da mettere in conto per questo tipo di progetto il dover acquistare, ad esempio, nuovi set di guarnizioni e cuscinetti.
Risolte teoricamente queste complicazioni bisognerà incorporarle nel progetto e scontrarsi con tutte le problematiche relative alla natura della pianificazione perché lo scopo è trasformare una moto stradale in una Café Racer.
Per fare ciò si utilizzeranno componenti, ad esempio, non compatibili con la moto e quindi da adattare. Inoltre, spesso, quando si va a sostituire un componente o a modificare un grandezza non sarà sufficiente il lavoro su quel singolo componente ma comporterà la revisione di tutto l’insieme delle parti limitrofe e poi, di conseguenza, di tutta la moto.
A questo punto, trovate sufficienti informazioni, occorre capire quali sono le principali modifiche da effettuare e l’ordine con cui affrontarle.


Per ora ho deciso di dedicarmi soltanto alla ciclistica e di eseguire lavori su telaio, forcella, ammortizzatori posteriori, freni e ruote; poi passerò al motore, dopo ancora all’impianto elettrico ed in fine alle rifiniture.

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